martedì 19 giugno 2007

Comunicato stampa

29 maggio 2007

I rappresentanti della coalizione di Centro esprimono innanzitutto gratitudine a tutte le persone che con il proprio voto hanno voluto riconoscere la bontà di un progetto politico ed amministrativo per la nostra Provincia. Ringraziamo anche tutti coloro che con grande entusiasmo hanno lavorato in questa campagna elettorale.
Queste consultazioni, in particolare nel nord del Paese, sono state vissute dagli elettori più nel convincimento di un referendum contro il Governo nazionale che non nell'idea di esprimere un consenso ad un programma di governo della propria Amministrazione. Pur in questo contesto e disponendo di tempi e risorse molto limitate la coalizione di Centro, con candidato Presidente Giorgio Carollo, ha raggiunto quasi il 10% dei consensi. E' un risultato che consideriamo soddisfacente ed eccezionale se pensiamo alla polarizzazione accentuata verso la Casa delle Libertà nelle altre Province o nei Comuni del Nord Italia dove non era presente una proposta di Centro.
Già da oggi i rappresentanti dei Partiti e dei Movimenti di Centro hanno confermato la volontà di continuare il percorso politico iniziato con questa consultazione elettorale e di rendere più stretta la loro collaborazione in vista delle scadenze amministrative comunali del 2008 e 2009.
Siamo convinti che presto finirà la stagione della politica dei blocchi contrapposti, per un ritorno di una politica moderata e riformatrice, a servizio della propria comunità. Noi lavoreremo per questo con forza e con passione.


Giuseppe Cannav� � Italia Domani
Francesco Di Bartolo � Italia dei Valori
Fabio Binato � Popolari Udeur
Alberto Lembo � Democrazia Cristiana
Renzo Marangon � Veneto per il PPE
Alberto Giuliari � Under 35
Bortolino Sartore � Liga Veneta Repubblica



Vicenza, 29 maggio 2007

venerdì 20 aprile 2007

l'Italia Domani nel Grande Centro

da http://www.anordest.it
Il Grande Centro con otto liste
sabato 14 aprile 2007 11:48

Elezioni amministrative: a Vicenza nasce il "grande centro", ma per farlo si sono dovute mettere insieme 8 liste. Intato domani, domenica, il centro-sinistra fa le primarie. I candidati sono: Diego Bardelli, capogruppo uscente in Provincia dei Ds, Pietro Collareda, della Margherita, e Matteo Quero, dei Repubblicani Europei.

A Vicenza otto liste si sono unite nella coalizione dei moderati del 'Grande Centro' e sono pronte
a scendere in campo alle elezioni provinciali del 27-28 maggio.
In una riunione e' stata completata la coalizione delle liste che si presenteranno insieme, con un unico candidato presidente.
Si tratta di sette gruppi piu' caratterizzati politicamente e uno di supporto. Sono il ''Movimento Veneto per il Ppe'' di Giorgio Carollo, Raffaele Grazia e Sante Bressan; l'Udeur di
Mauro Fabris e Fabio Binato, la Dc di Alberto Lembo, l'Italia dei Valori di Francesco Di Bartolo, la Rete Civica di Francesco Crivellaro; la Liga Fronte Veneto di Bortolino Sartore e
Francesco Zeffiro, l'Italia Domani di Francesco Giuliari e Giuseppe Cannavo' la ''Under 35'', lista costituita tutta da giovani guidata da Luca Poncato e Fabio Rigon.
Il prossimo passaggio sara' l'individuazione del candidato presidente provinciale. Ciascuna lista si ritrovera' per individuare ''in piena autonomia'' la figura maggiormente rappresentativa , poi si svolgera' il confronto all'interno della coalizione per arrivare ad una proposta condivisa da tutti e lo stesso accadra' per il programma: ''Questo del Grande Centro e' un progetto che mira a strappare un consenso importante alle prossime elezioni ma che gia' guarda anche al dopo - spiegano i promotori - nella volonta' di dare ai vicentini una nuova opzione, moderata e di centro, finora mancante nell'agone politico ma di cui molti sentono l'esigenza''.

martedì 27 marzo 2007


(a cura di F.Giuliari)

Dare vita ad una associazione politica significhi almeno due cose:

  • ritenere che le esigenze del Paese, o di una parte dello stesso, non siano ben rappresentate dai partiti politici esistenti;
  • che non sia ipotizzabile la nascita di un nuovo partito, strumento più efficace di azione politica.

In effetti la situazione, da parecchio tempo, è proprio questa.

  • molta gente è insoddisfatta dell'attuale politica, sia per l'azione che i governi propongono(alquanto confusa e mediata tra posizioni del tutto eterogenee) sia per il modo in cui ildibattito politico si sviluppa, troppo acceso e conflittuale e nel contempo autoreferenziale;
  • non vi sono le condizioni, parte per la disaffezione che la politica ha prodotto nella gente, parte per la gia eccessiva frammentazione partitica proprio al centro, per dare vita ad unnuovo partito di centro o ad una nuova proposta elettorale.

Nella vita politica sono già presenti soggetti. politici collettivi di centro aventi prospettive di
vita a tempo indeterminato:

  • partiti con una visione ampia della società e obiettivi di carattere generale, che si contendono il potere nelle istituzioni, attraverso la presenza nelle competizioni elettorali;
  • movimenti originati dall'attenzione a temi particolari, aventi obiettivi specifici, capaci di interlocuzione con i partiti o direttamente con l'elettorato,

Una associazione politica consente di guardare per intero alle questioni della politica senza dover per forza contendere il potere ad altri e potendo in questo modo rimanere più
facilmente un mezzo per fare politica, invece che un fine.

Per associazione politica di centro si intende una associazione che avendo un programma
politico e uno statuto associativo, segue i seguenti criteri di comportamento:

  • L'associazione ammette anche persone già iscritte a partiti o movimenti di centro;
  • l'associazione determina le proprie attività e i propri comportamenti, compresa la eventuale presenza in competizioni elettorali, in modo democratico come previsto dallo statuto;
  • i comportamenti politici dei propri associati, purché non coinvolgenti il nome dell'associazione, sono assolutamente liberi e non soggetti ad alcuna limitazione di tipo disciplinare;
  • le persone eventualmente elette o nominate su mandato dell'associazione possono definirsi come appartenenti alla associazione. solo fintantoché ne seguono le indicazioni politiche; analogamente avverrà anche per altre persone che, elette o nominate in altro modo chiedano di far parte dell'associazione.

L'associazione a cui penso non ha confini territoriali, né ambiti di interesse particolare, ma
nasce oggettivamente a Vicenza e nel Veneto, nel quale più probabilmente finirà per operare.

Gli obiettivi che si propone riguardano sia la formazione politica, sia l'azione politica; e,per quanto riguarda l'azione, si riferisce sia ad aspetti istituzionali da molti anni ormai al centro dell'attenzione perché gravati da una alternanza che stenta a diventare quella naturale e non traumatica dei sistemi maggioritari, sia a quelli di natura più propriamente politica.

Su ogni altro aspetto prevale, fra i fini dell'associazione, la volontà di liberare le maggioranze di governo dal peso dei ricatti delle ali estreme degli schieramenti, rappresentate da coloro che si richiamano al comunismo e al fascismo o che esprimono
obiettivi razzisti o separatisti.

Per quanto riguarda le questioni politiche preminenti appaiono i seguenti convincimenti:

  • la politica internazionale del nostro Paese deve avere due chiari cardini: la ricerca di un nuovo ordine internazionale capace di efficacia nelle situazioni di conflitto e sui temi dell'alimentazione, della salute, dell'ambiente, dell'energia e della ricerca e, nel frattempo, la chiara collocazione nell'ambito dell'atlantismo, Pur nella ricerca di una posizionecomune in ambito europeo;
  • la definizione degli ambiti di intervento di stato, regioni, province e comuni deve essere chiara ed evitare per quanto possibile la concertazione che spesso impedisce di coniugare poteri e responsabilità; i comuni che sono la cellula base dell'organizzazione della Repubblica, avendo le stesse funzioni e gli stessi poteri devono avere dimensioni territoriali e di popolazione adeguate alle funzioni stesse;
  • moltissime delle norme esistenti in quasi tutti i campi (fiscale, ambientale, della circolazione nelle strade, nella produzione e nel commercio, nell'edilizia, nella presenza di cittadini stranieri, nel campo del penale, ecc.) sono di fatto largamente disattese; è indispensabile potenziare e rendere più efficaci gli strumenti di prevenzione e di repressione, nonché l'apparato giudiziario, per arrivare a garantire l'osservanza delle leggi la convenienza alla loro osservanza, in carente presenza di una cultura della legalità;
  • per rendere più chiaro il rapporto fra chi amministra e chi e amministrato occorre consentire maggiori poteri a chi ha la responsabilità di amministrare, riducendo gli automatismi di legge in tantissimi campi a partire da 9uelli in cui più trasparente è l'esercizio delle funzioni e più efficace il sistema dei controlli;
  • occorre ridurre i costi della politica, che sono stati ampliati a dismisura negli ultimi anni; Indennità, spese di rappresentanza, viaggi, convegni, consulenze, commissioni varie devono essere riconsiderati, perché se è vero che l'attività politica non può essere riservata di fatto ai più abbienti, nemmeno però deve avere la prevalente funzione di far arricchire;
  • si deve contrastare la tendenza a ritenere ogni intervento legislativo nei campi delicati che interpellano l'etica come qualcosa di improprio; la cosa inaccettabile consiste proprio nel pensare che in questi campi non si debba legiferare; è incredibile che ci accetti scontatamente che lo stato possa impedire di fumare anche dove altri sono consenzienti, ma non possa limitare, ad esempio, la selezione eugenetica;
  • ogni attenzione va posta a promuovere, tutelare, rendere protagonista nella società la famiglia; non significa soltanto migliorare la sua condizione economica (argomento comunque non secondario), ma significa anche costruire i quartieri in maniera diversa, sostenere la maternità e l'infanzia in modo coordinato e completo, gestire lo spazio scuola in modo più marcatamente educativo, intervenire con decisione sui tempi di svago (discoteche); favorire l'inserimento dell'azione dei genitori in una comunità protesa all'educazione dei suoi giovani cittadini;
  • occorre rivedere il welfare; vanno tutelate assolutamente le pensioni e i diritti acquisiti laddove consentono un tenore di vita dignitoso; ma dove pensioni e diritti acquisiti sono di scandalo per la comunità devono essere riprogrammati senza timore.